Stalking Jack The Ripper
                                                                                           Written by Kerri Maniscalo












Finalmente, dopo mesi e mesi di rinvii, ho deciso di dare una chance a questo discussissimo romanzo, soprattutto in previsione dell’uscita del terzo volume. 
Il primo volume è stato pubblicato nel 2016 e ci propone un’altra versione di una delle storie più cruente nella storia del crimine.
La storia è ambientata nella Londra del 1888, a Whitechapel nello specifico, una città che venne segnata da una serie di orrendi omicidi, di volta in volta sempre più cruenti, le cui vittime erano sempre donne.
Qui entra in gioco la nostra protagonista Audrey Rose, la figlia di un importante lord inglese che, a discapito di chi si aspettasse che fosse una semplice ragazza ricca e senza interessi, si rivela sin da subito brillante, intelligente, coraggiosa e con una grande passione per la medicina legale. Di nascosto dal padre e contrariamente alle richieste del fratello, giornalmente aiuta lo zio nel suo laboratorio, dedicandosi insieme a lui alle autopsie, anche quelle dei cadaveri delle giovani donne trucidate da questo misterioso serial killer. 
Durante il suo viaggio investigativo verrà affiancata da un brillante studente e braccio destro dello zio, Thomas con il quale, attraverso scontri, battibecchi, deduzioni e complicità, unirà tutti i pezzi del puzzle che Jack ha seminato durante i suoi crimini… scoprendo una verità che, probabilmente, avrebbe voluto tenere sepolta.

È una storia davvero avvincente, non ti stanca e, soprattutto, non contiene capitoli che non vediamo l’ora di concludere o avremmo voluto che l’autrice non scrivesse. I tempi narrativi li ho trovati perfetti, lenti e veloci al momento giusto, in modo da creare una continuità discorsiva naturale.
La nostra protagonista è una di quelle che definirei “icona femminista”. Non si lascia controllare o plasmare dalla famiglia o dalla società che la voleva solo come una ragazza i cui unici interessi fossero la vita sociale e l’aspirare ad un matrimonio conveniente; sceglie da sé la sua vita, come vuole che sia, prendendosi la responsabilità delle sue azioni e affrontando i demoni del suo passato unendo il cuore e la mente. Ha un grande cuore, che la porterà a vedere l’amore anche dove il male non lascia via d’uscita.
Non capita spesso di trovare una protagonista femminile sicura di sé e dei suoi ideali, restando irremovibile ad essi nonostante mente e cuore inizino ad avere idee contrastanti. È davvero un personaggio così ben definito e chiave per la storia, che non nascondo il timore nel leggere il seguito per paura che possa perdere la sua sicurezza, il suo brio e la sua curiosità verso la vita e la scienza.
Poi abbiamo Thomas, che è una figura importante che, fortunatamente, non prende il sopravvento. Affianca Audry Rose durante le sue ricerche e si contraddistingue subito grazie al suo sarcasmo e alle sue capacità deduttive, che a tratti suonavano molto simili a quelle di Sherlock; parte dei loro dialoghi, infatti, è divertentissima. 
Le ultime figure fondamentali, sono quelle del padre e il fratello di Audrey, Nate. Entrambi incarnano l’ideale di uomo d’alta società del 1800, pensano che le donne debbano dedicarsi alla moda e all'alta società, non di sicuro alla medicina legale, ma l'impatto che hanno nella vita della nostra protagonista è fondamentale, non solo perché sono la sua famiglia, ma perché grazie a loro e al loro modo di agire, Audrey ha capito per cosa fosse giusto battersi...la vita e la libertà.
Amore, intelligenza, passione e famiglia sono, quindi, le parole chiave di questo romanzo.


L’unica nota che mi sento di dover fare è sulla lingua, dato che presenta aspetti abbastanza complicati, soprattutto quando si cimenta nelle descrizioni delle autopsie o dei delitti perché il linguaggio diventa più tecnico e accurato; quindi è importante avere un minimo di padronanza della lingua prima di approcciarsi a questo romanzo. 

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