LA CATENA D’ORO










•Almeno possiamo sempre scegliere un libro e rileggerlo da capo. Le storie offrono migliaia di nuovi inizi• Tessa Gray






Parliamo della generazione di Shadowhunters che segue quella di TID, dove i nostri amati sono genitori, con ruoli centrali nella loro amministrazione.
La storia ha inizio nel momento in cui Cordelia Carstairs si trasferisce a Londra nella speranza di poter aiutare a far giustizia per suo padre e, conseguentemente, l’intera famiglia.
Le complicazioni iniziano insieme ai primi attacchi demoniaci dopo anni, dalla lotta con l’Esercito Meccanico, ma non sono attacchi normali, sono distruttivi ma, soprattutto, collegati alle figure dei figli di Will e Tessa Herondale, James e Lucie, nati dall’unione fra uno Shadowhunters e una strega. 





Il costante dubbio che ho avuto dall’annuncio dell’uscita del libro fino a lettura inoltrata, era il non essere in grado di creare una connessione con i nuovi personaggi a causa del profondo amore per i genitori; sebbene non siano presenti durante tutta la storia, ma principalmente nella prima metà, come se Cassie volesse darci modo di abituarci alla nuova generazione grazie alla presenza della prima, ho effettivamente avuto non poche difficoltà nel lasciarli andare, li cercavo continuamente nella storia, durante ogni lotta speravo di vederli saltar fuori. Questo forte legame con il mondo di TID penso sia stato il motivo più grande per cui non sono riuscita ad apprezzare la storia al massimo, nonostante mi sia piaciuta molto, ovviamente.

Per quanto riguarda i nuovi arrivati, le aspettative su alcuni di loro, come James, Matthew e Cordelia, erano davvero alte ma, ad esempio, il primo non è riuscito a soddisfarle. 
Stiamo parlando di un Herondale, famiglia che si è sempre distinta per saccenza, un pizzico di superiorità, estremo coraggio e amore, che in questo volume è stato davvero piatto, ridotto ad essere un semplice ragazzo indeciso sulla quale delle due ragazze della sua vita sia quella giusta che si ritrova, malauguratamente, ad essere l’obbiettivo principale della nuova ondata demoniaca che sta attaccando Londra. 
Piacevole scoperta invece sono stati Matthew, che per tutto il volume è stato uno splendido Herondale per essere un Fairchild, carismatico, saccente, che porta addosso il peso dell’essere un ragazzo maledetto e ne sente ogni peso che ne deriva; Cordelia, che porta alto il nome dei Carstairs e si rifiuta di essere semplicemente una sposa quando può essere un’eroina, con a suo fianco Cortana, la spada forgiata dagli angeli; Jessie Blackthorn e Lucie Herondale, che mi hanno rapita come singoli e come coppia, ma su cui ancora sappiamo relativamente poco, suppongo che il loro momento arriverà nel prossimo libro (TRA UN ANNO).
Inoltre, ho avuto la sensazione di poter esplorare di più insieme ai ragazzi che non si concentrano esclusivamente nell’Istituto, ma girano per locali, come la Devils Tavern, vanno a casa dei loro amici, descrivendoci così ad esempio la dimora dei Blackthorn o la camera di Anna Lightwood, permettendoci di immaginare ogni ambientazione ed entrare a far parte della storia a 360º. 
Complessivamente mi è piaciuto molto, nonostante non sia stata fan del “plot twist” degli ultimi capitoli, che ho trovato una mossa molto scontata, soprattutto conoscendo lo stile della Clare, motivo per cui non do 5 stelline piene; la Clare ha gettato davvero delle ottime basi per rendere questa trilogia una delle migliori. 












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